Questa è la recensione apparsa ad Febbraio 2006 su www.deliriocaneva.com
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E' naturale, quando si possiede uno studio di registrazione, rimanere inevitabilmente aggiornati per tutto ciò che riguarda la tendenza e le modalità che distinguono ogni singolo genere musicale. Ci troviamo Umberto Maggi (di seguito Umbi ex bassista dei Nomadi, bassista di Adelmo e i suoi Sorapis gruppo di Zucchero, nonché produttore e Sound Consulter per svariate etichette Discografiche) ed io Ruben Marton,(Chitarrista, Arrangiatore che collabora con Umbi da 12 anni e ho potuto avere l'onore di lavorare con Zucchero, Daniele Silvestri, Alexia, Mistonocivo ed altri) a "esaminare" in fase di ascolto i gruppi vincitori del Concorso Deliriock 2005 creatori ed esecutori di musica PROPRIA contemporanea. Ci tengo a sottolineare che avere un ascoltatore come Umbi è cosa rara ed inusuale, perlomeno in forma così vicina e dedicata.
SNAKIOPLATZ (di seguito Snakio)
Gli Snakio sono 3 elementi (strani), Basso, Batteria e Chitarra che compongono ed eseguono esclusivamente Musica strumentale, basata su estrazioni di generi molto diversi fra loro e mescolati con paziente cura . Si possono facilmente distinguere reminescenze “Zappiane” nelle strutture accoppiate a stralci di Funk moderno e sound Metal abbastanza pesante determinato da un eccentrico chitarrista.
La loro musica è molto varia ed inaspettata e porta l’attenzione all’imprevedibilità nella successione degli eventi.
Si divertono gli Snakio, che hanno capito come stupire chiunque sia stufo della solita minestra sia nel genere che nella composizione.
Frutto di una generazione post moderna, formano a nostro parere un gruppo piacevole da ascoltare. Mentre un loro brano (Frank Zapping) è in esecuzione, Umbi mi guarda e sorride all’ennesimo “Style change”; del resto quando si viene a sapere che un “effetto” creato dal basso viene interpretato con un meraviglioso cavatappi che sfiora sapientemente le corde… non si può che sorridere! Originale anche la scelta di togliere la cordiera del rullo (la cordiera è una rete metallica a fascia tesa sotto la pelle inferiore del rullo che crea in fase di percussione, le frequenze che definiscono il caratteristico suono del “rullante”), che fa pensare ad un piccolo tamburo.
Apprezzamenti positivi, perciò, da parte nostra, per l’idea, la musicale simpatia che traspare in fase di ascolto e la scelta di tecniche e generi così diversi che convivono in modo originale nei loro brani e che lasciano sensazioni positive e di accattivante appagamento.
...che dire: grazie anche a Ruben's Studio per questa recensione e in particolar modo a Ruben Marton .
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