Gran Bella scoperta per me questi stranissimi musicisti. In giro oramai da cinque anni, numerosi concorsi vinti (tra cui le finali regionali di Arezzo Wave 2006),oramai al terzo demo e pronti, come dicono loro, alla prima elementare, i tre si dimostrano un gruppo particolarmente maturo. I tre veneti ci propongono uno strano, demenziale e schizzatissimo mix di vari generi che vanno dal punk, al jazz, all’hardcore, al funk, al metal, in un continuo turbinio di cambi tempo, stacchi molto particolari, tempi dispari, grande personalità e fantasia nelle soluzioni.

Mi ricordano un po’ i Mr. Bungle, gruppo dal quale prendono ispirazione insieme ai Primus e Frank Zappa. La mancanza della parte vocale non li indebolisce particolarmente, ma sicuramente è difficile trovare un cantante capace di soluzioni e linee vocali così particolari che non facciano cadere il tutto nel banale, certo a meno che non si chiami Patton di cognome.

Gli Snakioplatz, sebbene io non sia un appassionato o un assiduo ascoltatore del genere, a mio modestissimo parere, sono uno tra i gruppi italiani più interessanti e tecnici (per lo meno nel mondo alternativo) che abbia mai ascoltato finora. Le soluzioni complicate e i frequenti cambi sia melodici, sia tempistici (forse non sempre adeguatamente supportati dalla qualità di registrazione), fanno dei tre un’interessantissima realtà degna di un appropriato seguito.

I cinque pezzi che ci presentano su questo loro ennesimo lavoro, si susseguono come cinque differenti maremoti, in cui ogni stacco, ogni cambio, rappresenta un’onda di suono di sempre diversa portata e violenza, ma che comunque lascia immobile e impietrito l’ascoltatore. Un tangibilissimo punto di forza è la chiara dissennatezza dei tre senza la quale sarebbe quasi impossibile riuscire a raggiungere un risultato simile.

Un disco che mi è piaciuto molto, un gruppo sicuramente interessante da seguire nelle sue performance live e da supportare nel futuro, una ventata di aria fresca un po’ per tutti…speriamo che la scena italiana si accorga di loro perché se lo meritano.